Attività poliedrica per la città: ricordando il maestro Mario Matteotti.
Si chiude, dunque, ad età veneranda la vicenda terrena del maestro Mario Matteotti. Lo ricordo,…
mercoledì, 20 Novembre 2024
Si chiude, dunque, ad età veneranda la vicenda terrena del maestro Mario Matteotti. Lo ricordo,…
Si chiude, dunque, ad età veneranda la vicenda terrena del maestro Mario Matteotti.
Lo ricordo, anzitutto, per la fraterna amicizia che lo legava a mio padre fin dall’adolescenza: entrambi nell’Oratorio parrocchiale e nell’Azione Cattolica negli Anni Trenta del secolo scorso ebbero sapienti formatori in don Filiberto Luzzani, don Teodoro Pouli, don Giovanni Bezzi ed altri, poi dal 1940 in don Giovanni Parolari e don Alcide Donati. Sotto la lungimirante e paterna guida dell’arciprete mons. Enrico Paolazzi.
Da quei tempi lontani rimase in loro la capacità di confrontarsi in assoluta reciproca libertà sia condividendo l’esperienza politica nella Democrazia cristiana (nella quale furono coinvolti ancora nella clandestinità dal dottor Angelo Giacomo Mott), sia distinguendosi nei decenni successivi, per ritrovarsi nel quinquennio 1985/90 in Consiglio comunale su fronti diversi, ma in stretta reciproca collaborazione. Negli anni successivi rimasero sempre in contatto, quali commentatori preparati ed arguti delle vicende politico amministrative locali: nei miei primi anni da assessore e da Sindaco fui destinatario di loro riflessioni su argomenti di interesse per l’Amministrazione.
Vorrei sottolineare solo alcuni elementi della poliedrica attività del maestro Matteotti, che mi pare esprimano bene quel suo essere stato intelligentemente operativo nella città e per la città.
Da commissario straordinario del Comune fra il 1954 e il 1956 (e non mi pare di poco conto segnalare che aveva soltanto poco più di trent’anni) portò a compimento due operazioni fondamentali avviate dalla giunta del Sindaco Guido Zeni, della quale -peraltro- aveva fatto parte: cioè l’acquisto delle quote della società Alberghi Atesini (Hotel Lido) e l’acquisto dei terreni per l’avvio della costruzione delle case popolari del futuro Rione Degasperi. Affrontò anche la questione occupazionale e, con il decisivo apporto del dottor Iginio Mandelli, contribuì all’avvio della Cartiera del Garda.
Da Sindaco fra il 1980 e il 1985 mi pare di segnalare come fondamentale per l’impianto stesso delle rispettive strutture culturali la scelta di avviare i concorsi per il ruolo di direttore del Museo Civico e di direttore della Biblioteca Civica. Una decisione importante presa da una persona che, come collaboratore prima e curatore poi del Museo per decenni, bene aveva presente il valore di quella Istituzione e della ‘gemella’ Biblioteca. Probabilmente negli anni successivi non fu molto convinto del ruolo modificato degli antichi ‘Amici del Museo’, ma quando finalmente fu trovato un equilibrio fra volontariato ed Istituzione vide, penso, soddisfatta la sua intuizione.
Dell’artista Mario Matteotti, al di là della sua passione per l’Associazione ‘Amici dell’ Arte’, del sodalizio con Giacomo Vittone, della sua adesione fin dall’inizio al progetto della Casa degli Artisti, della sua stessa vasta produzione pittorica, ricordo che il segno della sua sensibilità rimane impresso nel cemento negli intarsi e nelle scritte che adornano ai diversi livelli il complesso della chiesa di San Giuseppe a Rione Degasperi.
Dello studioso, appassionato e competente, di storia locale, oltre al ruolo nel Museo ricordo con gratitudine le cento puntate della ‘Storia delle antiche chiese’ apparse con continuità sul bollettino parrocchiale di Santa Maria Assunta con gli arcipreti mons. Vito Libera e mons. Dario Pret.
Ma sono grato, soprattutto, al maestro Mario Matteotti per avere accolto il mio invito, orsono trent’anni, per redigere il preambolo storico al nuovo Statuto del Comune di Riva del Garda, approvato dal Consiglio comunale. Fu un segno di grande disponibilità da parte sua e fu anche un gesto di riconoscimento, che la Civica Amministrazione volle compiere, perché su un atto fondamentale del Comune rimanesse anche il contributo di un cittadino tanto benemerito.
Claudio Molinari