ASSONANZE.
Avviandosi il lungo periodo preelettorale anche nella nostra città, troviamo elementi condivisibili nei quattro testi…
giovedì, 2 Gennaio 2025
Avviandosi il lungo periodo preelettorale anche nella nostra città, troviamo elementi condivisibili nei quattro testi…
Avviandosi il lungo periodo preelettorale anche nella nostra città, troviamo elementi condivisibili nei quattro testi che seguono?
Siamo disponibili a farli condividere anche dalle future candidate e dai futuri candidati e dalle loro sostenitrici e dai loro sostenitori?
“Si registra ovunque un fenomeno di evidente, progressiva polarizzazione che tocca tanti aspetti della nostra convivenza.
Appare sempre più difficile preservare lo spazio del dialogo e della mediazione all’interno di società che sembrano oggetto di forze centrifughe divaricanti, con una pericolosa riduzione delle occasioni di dialogo, di collaborazione, di condivisione.
Si tratta di una dinamica che non riguarda soltanto la politica ma la precede e va molto oltre. Tocca ambiti sociali, economici, culturali, persino etici.
Il pluralismo delle idee, l’articolazione di diverse opinioni rappresentano l’anima di una democrazia.
Questo è il principio cardine delle democrazie delle società occidentali
Ma sempre più spesso vi appare la strada di una radicalizzazione che pretende di semplificare escludendo l’ascolto e riducendo la complessità alle categorie di amico/nemico.
… …
Conflitti alimentati e amplificati da un uso distorto e irresponsabile dei social media che, talvolta, divengono strumenti perversi di divisione, di condizionamento acritico, di deliberato travisamento della realtà, contraddicendo il loro autentico ruolo.
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Bisogna amare la democrazia. Bisogna prendersene cura.
È garanzia di libertà, promuove benessere e sviluppo, costante ricerca della pace. Obiettivi, questi, negati dai regimi autoritari, incapaci di dare risposte alle speranze delle persone e, in realtà, assai meno saldi e forti di quanto vorrebbero far credere.
Evitando che conflitti e radicalizzazioni, artificialmente alimentate da chi pensa in tal modo di ottenere spazio e visibilità, riescano a produrre una desertificazione del tessuto civile che lascerebbe campo libero ad avventure di ogni tipo.
Vorrei dire ai più giovani, che governeranno il futuro: quel che sta cambiando attorno a noi presenta un grande fascino. Le possibilità offerte dalle tecnologie digitali, l’intelligenza artificiale, l’idea di una “connessione” permanente che ci fanno sentire al centro del mondo. Tutto questo apre potenzialità straordinarie, positive, di grande valore, a condizione che non perdiamo la misura della nostra umanità.
E la nostra umanità si esprime anzitutto in relazione. Nel vivere insieme agli altri. Nel condividere. Nel fare comunità.
Le nostre democrazie hanno bisogno di questa umanità, di queste relazioni, di rinnovata partecipazione che torni ad animare e a dare valore allo spazio pubblico, alla dimensione comunitaria.
È questa l’unica, impegnativa e concreta alternativa alle lacerazioni delle nostre società, allo svuotamento di senso, alla disaffezione, alle mille solitudini che abitano le nostre città.
Leggo con queste lenti il crescente e preoccupante fenomeno dell’astensionismo, registrato nelle tornate elettorali da diversi anni a questa parte.
Una democrazia senza popolo sarebbe una democrazia di fantasmi. Una democrazia debole.
È necessario operare per recuperare fiducia, adoperandosi prima di tutto, per ricostruire il rapporto tra persone e istituzioni.
Perché le istituzioni vivono della partecipazione e dell’impegno personale.
La democrazia non si esaurisce nelle sue procedure: è impegno, passione, senso della comunità, richiede che si contribuisca alle scelte, a ogni livello.”
(Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia per lo scambio degli auguri di fine anno con i rappresentanti delle istituzioni, delle forze politiche e della società civile.
Roma, Palazzo del Quirinale, 17 dicembre 2024)
«Non credete –ha detto il vicecancelliere tedesco Robert Habeck– a ciò che i propagandisti in rete vogliono farvi credere.
La menzogna è più veloce della verità.
Prendetevi il tempo per la verità.
Prendetevi il tempo per il dubbio, per la riflessione e per fare domande.
Non lasciatevi contagiare dall’odio».
(Dal sito ANSA 22 dicembre 2024)
Se le opinioni sono solo pietre con cui colpire gli avversari
Caro Direttore,
capita spesso di assistere a comportamenti fuori regola da parte di parlamentari durante le discussioni alla Camera o in Senato. Stiamo parlando dei luoghi più «alti», dove le Istituzioni decidono i destini del Paese. Ebbene ho notato personaggi sconosciuti che provano in qualche modo di farsi «riconoscere» andando in escandescenze mobilitando i commessi per frenarli. Ecco avrei preferito apprezzarli per qualche proposta sensata, per qualche discorso di vera politica, ma temo che non ne sarebbero in grado. Purtroppo, il nostro Parlamento non rispecchia quello che ognuno di noi ha in testa.
Luciano Giuliani
Caro Giuliani,
Purtroppo una parte dei nostri parlamentari (non tutti per fortuna) ha scelto di replicare nelle aule di Camera e Senato gli atteggiamenti muscolari e la violenza verbale che spesso tracima sui social network. Pensano così di conquistarsi il proprio quarto d’ora di notorietà e non riflettono minimamente su come questi comportamenti sviliscano una funzione così importante come quella di rappresentante del popolo. Naturalmente non è la prima volta che questo avviene nella nostra storia politica: abbiamo visto eletti sventolare cappi o insultare gli avversari; ma in passato sono stati anche pronunciati in Parlamento discorsi che rappresentavano momenti fondamentali nella vita del Paese. Ora le opinioni tendono a evitare qualsiasi confronto delle idee e vengono utilizzate come pietre da scagliare in testa all’avversario di turno. Da questo modo di discutere non nasce nulla, solo discredito per le istituzioni e per la politica.
Luciano Fontana
(Dal sito del Corriere della sera 23.12.2024)
«Intitolare a Natale la sala consiliare – ha spiegato Alessandro Fedrigotti, a nome della minoranza – significa mostrare ciò che ancora lui potrà essere.
Lo ricordiamo massimo interprete del “donare il tempo”, la cosa più preziosa che esista.
L’ha fatto in ogni ambito, rendendo bella la sua vita e migliore possibile quella altrui.
La testimonianza che ci ha lasciato è straordinaria, perché donare agli altri il proprio tempo rende solida la comunità».
(Dal sito de ‘L’Adige’ – 22.12.2024 sulla intitolazione della sala consiliare del Comune di Ledro alla memoria del dottor Natale Dal Bosco)
Spunti di riflessione a fine anno.
Claudio Molinari