Considerazioni sulla ciclovia del Garda.
Il recente documento pubblicato dal Coordinamento Tutela Ambiente Alto Garda e Ledro sul tema della…
mercoledì, 15 Gennaio 2025
Il recente documento pubblicato dal Coordinamento Tutela Ambiente Alto Garda e Ledro sul tema della…
Il recente documento pubblicato dal Coordinamento Tutela Ambiente Alto Garda e Ledro sul tema della ciclovia del Garda espone in maniera sistematica le diverse motivazioni, che indurrebbero ad una razionale e veloce rivalutazione del progetto ormai in corso d’opera.
Solitamente a cantiere aperto sarebbe tardi intervenire con una pausa di riflessione, ma la scelta dei soggetti istituzionali della sponda lombarda del lago orientata a modificare il progetto, a sud di Limone, sostituendo i manufatti con la previsione di utilizzo dei natanti di Navigarda, giustifica ampiamente la proposta del Coordinamento.
Il ripensamento a questo punto potrebbe, dunque, tradursi in una variante progettuale in corso d’opera, probabilmente assai più confacente alle molteplici esigenze dell’Alto Garda trentino.
C’è il tema della sicurezza di transito sulla ampiamente martoriata Gardesana occidentale; c’è il tema della decisamente eccessiva onerosità dell’opera così come ora progettata e in fase di realizzazione; c’è il tema della qualità dell’offerta turistica altogardesana e ledrense, che potrebbe avvantaggiarsi da una diversa impostazione della ciclovia in territorio trentino; c’è il tema, dirimente, della salvaguardia ambientale e paesaggistica (un semplice percorso in natante lungo la sponda basta per prendere coscienza della questione).
In quest’ultima ottica ho voluto rendere testimonianza all’amico dott. Paolo Matteotti, visitando nei giorni scorsi, insieme con lui, la Riserva Val Gola: ricordo bene la passione e l’impegno posti dall’allora Assessore della mia Giunta nel progettare, realizzare e faticosamente tutelare quella Riserva, dedicandole attenzioni anche negli anni successivi da consigliere comunale e poi da cittadino assieme agli ‘Amici della Tirlindana’. L’intervento avviato ora in quei luoghi per quel segmento di ciclovia è piuttosto desolante.
Non ho mai condiviso il senso del prelievo forzoso di risorse finanziarie della nostra Autonomia per realizzare opere nei comuni contermini delle Regioni Lombardia e Veneto: una scelta contenuta nel cosiddetto ‘Accordo di Milano’, a suo tempo siglato dalla Provincia autonoma con il Governo nazionale (lo stesso ministro di oggi), accordo che fu trasferito nella legge di bilancio dello Stato, sulla quale -da Senatore della Repubblica- espressi voto contrario.
Nello specifico della ciclovia sulla sponda occidentale del nostro lago, la Provincia sta aggiungendo ulteriori risorse sul proprio territorio, per un risultato che si concretizza in un beneficio per la località di Limone a detrimento della nostra città.
Il documento che ho citato all’inizio segnala, inoltre, che lo Stato ha riconosciuto l’esigenza, ben nota da tempo, delle località del Basso lago di dotarsi di un nuovo, moderno impianto di depurazione e lo ha finanziato.
Come ex amministratore comunale mi permetterei di sottolineare l’urgenza, pure propositivamente contenuta nel documento medesimo, di una analoga attenzione al sistema della depurazione dell’Alto Garda da parte dell’Ente Provincia autonoma.
Per tutte queste considerazioni mi permetto di auspicare che sul prosieguo dei lavori per la ciclovia si avvii un ulteriore confronto, sereno e costruttivo e nel pubblico interesse, fra tutti i soggetti istituzionali coinvolti nell’impresa.
Claudio Molinari
(testo inviato al giornale ‘L’Adige’ il 4 gennaio 2025)