Attività poliedrica per la città: ricordando il maestro Mario Matteotti.
Si chiude, dunque, ad età veneranda la vicenda terrena del maestro Mario Matteotti. Lo ricordo,…
sabato, 23 Novembre 2024
Si chiude, dunque, ad età veneranda la vicenda terrena del maestro Mario Matteotti. Lo ricordo,…
Tra i non molti argomenti proposti alla cittadinanza in questo periodo di campagna elettorale appare in evidenza l’antifascismo, inteso come elemento dirimente circa la credibilità delle diverse candidature a Sindaco e delle rispettive coalizioni. Conscio della delicatezza ideale e politica della questione, vorrei tuttavia esprimere una mia convinzione, frutto della esperienza maturata negli anni del mio impegno amministrativo.
Credo che la vicenda dei Martiri del 28 giugno 1944 sia una pietra d’inciampo ineliminabile nella storia della nostra città: ogni generazione passata, attuale o a noi successiva è stata, è e sarà coinvolta in un ragionamento sulla libertà e sulla democrazia, che quel tragico evento richiama e incessantemente attualizza.
Libertà come rifiuto della dittatura fascista, dell’occupazione nazista, dell’ipocrisia, della delazione, del quieto vivere; libertà come passione vitale, personale e collettiva.
Ci sono due scadenze annuali, che non possono essere cancellate, capaci di riconnettere la cittadinanza rivana a quelle riflessioni e a quelle idealità.
La prima è l’appuntamento delle ore 8 del mattino di ogni 28 giugno, in piazza Tre novembre, per ascoltare in silenzioso raccoglimento il suono solenne della ‘Renga’, che dall’alto della nostra Torre Apponale commemora quei Caduti per la libertà. Un appuntamento che non si ripete per un caso fortuito o per una iniziativa di parte: fu proposto alla Civica Amministrazione anni addietro da un gruppo di concittadini di plurimo sentire politico, coetanei e amici di alcuni di quei Caduti, proprio con l’intenzione di ‘fissare’ un segno, che ricordasse annualmente alle generazioni rivane quegli eventi e quegli aneliti. E questa proposta per una memoria perenne fu accolta positivamente dal Consiglio comunale, che ne deliberò la realizzazione.
La seconda scadenza annuale è costituita dall’appuntamento, altrettanto solenne, di ogni 15 agosto, quando -al termine della Messa in chiesa arcipretale- esce la processione con la statua della Madonna del Suffragio, accompagnata anche dal Gonfalone della città e dai Civici Amministratori: si tratta della processione votiva in onore della Madonna Assunta, Patrona di Riva del Garda, promossa nell’agosto di quello stesso 1944 con atto sottoscritto dall’allora arciprete e dall’allora primo cittadino e da oltre mille rivane e rivani. La partecipazione della cittadinanza è sempre significativa ed intensa: lo è stata anche quest’anno, nelle circostanze del tutto particolari dell’emergenza pandemica, tra l’altro con la presenza di mons. Giancarlo M. Bregantini, che nel parco della Rocca ha donato una straordinaria riflessione mariana.
Mi pare bello ricordare che alla Messa e alla processione, oltre al Sindaco in carica, erano presenti anche un altro candidato ed un’altra candidata a Sindaco alle prossime elezioni comunali.
Questo è stato un segnale orientato a farci percepire -a mio avviso- proprio l’assunto iniziale: il tragico 28 giugno del 1944 è un patrimonio inalienabile e indiscutibile della Riva democratica.
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Se potessi allargare la riflessione, mi permetterei di indicare ai candidati e alle candidate, quale fulcro della loro azione amministrativa, il rispetto della legalità in tutte le sue esigenti forme ed aspetti.
Così come non vale dichiararsi antifascisti e poi costantemente utilizzare il criterio di demolizione del temporaneo contendente nell’agone elettorale tramite denigrazioni ed attacchi alla persona, magari con gli strumenti di comunicazione informatica oggi di moda e magari con la scusa del rispondere a tono (se per dimostrare il proprio antifascismo si usano esattamente i modelli comportamentali fascisti, in che cosa consiste la conclamata differenza?),
altrettanto non vale, per esempio, il proporsi come moralmente superiori e quindi distributori di pagelle etico/civili a dritta e a manca, quando si sono accettati o ancora si accettano, magari, comportamenti dei propri sodali inopportuni, poco trasparenti o davvero contestabili.
Esiste una soglia etica personale, con la quale ciascuno deve sapersi confrontare, libero interiormente e con una buona dose di umiltà (che è una virtù civile, anzitutto): sarebbe bene che chi decide di mettersi in gioco elettoralmente sapesse che anche su tale soglia etica può esprimersi una valutazione da parte di chi vota.
Claudio Molinari
Riva del Garda, 10 settembre 2020.