Attività poliedrica per la città: ricordando il maestro Mario Matteotti.
Si chiude, dunque, ad età veneranda la vicenda terrena del maestro Mario Matteotti. Lo ricordo,…
martedì, 3 Dicembre 2024
Si chiude, dunque, ad età veneranda la vicenda terrena del maestro Mario Matteotti. Lo ricordo,…
Giunge improvvisa la triste nuova della morte del professor Salvatore Sabato. Il trapasso è avvenuto nel sonno, serenamente, a conclusione di una vita lunga oltre novant’anni.
La città perde una persona, che le ha dato tanto sia nel campo della scuola, sia nel campo della civica amministrazione.
Personalmente perdo un prezioso consigliere in quello che fu il mio servizio pubblico, ma anche un sicuro punto di riferimento, un costante interlocutore di notevole spessore culturale ed etico, che generosamente e liberamente in tutti questi anni mi ha stimolato a riflessione, al raziocinio.
Questa sua attitudine al ragionamento ci fu già evidente negli anni del Ginnasio e del Liceo: noi, che gli fummo allievi nei primi Anni Settanta del secolo scorso, non possiamo certo dimenticare l’eccezionale livello delle sue lezioni di matematica, né il suo approccio alle leggi della fisica.
Siciliano di origine, politicamente democristiano, giunto in Trentino ebbe occasione di essere testimone diretto dei colloqui tra Kessler, Andreatta, Prodi per l’avvio dell’Università.
A Riva frequentò gli ambienti cattolici attorno alla figura di monsignor Giuseppe Bartoli e delle Acli. Mi raccontava sorridendo che, a un certo punto, agli inizi degli Anni Sessanta, volle capire bene la situazione politico amministrativa locale: fu messo in contatto con mio padre e, in una lunga conversazione presso il bar delle Acli, ricevette un quadro esaustivo (così mi disse) dello stato delle cose.
Dei decenni della sua professione quale docente e poi preside del Ginnasio Liceo ‘Andrea Maffei’, che portò ad uno straordinario ampliamento dell’offerta formativa, potranno certo offrire migliore testimonianza i docenti, che gli furono collaboratori. Da ex studente maffeiano posso solo esprimere gratitudine per i contenuti, certo, ma soprattutto per il metodo, che seppe trasmetterci e che potemmo applicare, allora, anche agli studi umanistici e ci fu poi utile, più avanti, nella vita.
Fu prossimo alla nomina a primo Sovrintendente scolastico provinciale, ma -come ricordava con assoluto rispetto, non senza una qualche dose di ironia- la cosa non ebbe seguito, perché ai piani alti non si riteneva possedesse una sufficiente dose di ‘trentinità’.
Dal 1971 al 1976 fu assessore nella Giunta guidata da Bruno Santi; nell’autunno del 1985 fu vicesindaco per tre mesi nella seconda Giunta guidata da Enzo Bassetti e continuò poi fino al 1990 come consigliere comunale.
Quando si pensionò, non esitai a contattarlo per proporgli di entrare nella Giunta, in via di formazione nel giugno del 1995: stava per sottoporsi ad un delicato intervento chirurgico al cuore, ma accettò subito. A fine agosto era già operativo. In Giunta lo chiamavamo tutti preside, anziché assessore, compresi i colleghi che non gli erano stati allievi: fu un periodo molto intenso di relazioni e di realizzazioni. Con il suo sistema di lavoro, assolutamente ordinato, era solito aspettare la fine della mattinata e, all’uscita dei dipendenti per la pausa pranzo, presentarsi alla signora Enrica, in segreteria, per annunciarsi. Aveva un foglio con i diversi punti da verificare con me: uno dopo l’altro, sino ad esaurimento. Come Sindaco non potevo che sentirmi ben protetto sui fronti delle deleghe a lui assegnate.
Conclusa l’esperienza assessorile, anni dopo fu, per un certo tempo, presidente dell’Associazione Musica Riva.
Poi vennero gli anni del riposo, del pieno godimento degli affetti familiari. Alla sua signora, alle figliole e ai familiari il sincero cordoglio, con affettuosa riconoscenza al caro preside.
Riva del Garda, 18 febbraio 2021.